Il gres porcellanato è un materiale estremamente versatile ed eccezionalmente resistente, che sta conoscendo un successo crescente per la sua ampia gamma di applicazioni e per la ricchezza di look che propone. E proprio la quantità di prodotti disponibili sul mercato e la varietà di caratteristiche da considerare al momento dell’acquisto possono far sorgere dubbi e domande, rendendo il momento della scelta più difficile del previsto. Per aiutarvi abbiamo cercato di chiarire, con questa breve guida alla scelta, i punti da considerare con attenzione, in modo da mettervi in condizione, passo dopo passo, di individuare il gres porcellanato perfetto per le vostre esigenze.
La scelta del gres porcellanato: il tipo di applicazione
La prima cosa da fare è valutare con attenzione la destinazione d’uso, ovvero dove verrà installato il gres porcellanato. Questo perché ogni ambiente, sia esso interno o esterno, ha le sue esigenze pratiche e stilistiche, e prevede specifici requisiti tecnici che il gres porcellanato, specie se installato a pavimento, dovrà rispettare.
Pavimenti indoor in gres porcellanato
Per i pavimenti interni un primo distinguo è tra contesti residenziali e contesti commerciali: se è destinato a zone ad alto traffico come il gres porcellanato dovrà avere un’elevata resistenza all'abrasione (indicata con la sigla internazionale PEI). Vale a dire che la capacità della superficie dello smalto di resistere all’azione di usura provocata dal camminamento o dallo sfregamento di corpi meccanici deve avere un PEI pari ad almeno 4. Per una residenza privata è valido anche un PEI più basso, facendo in questo caso un’ulteriore distinzione tra gli ambienti di maggior passaggio (ingressi, corridoi, cucine e bagni) e spazi meno frequentati (camere da letto, studi…).
Anche per valutare il coefficiente di attrito dinamico (indicato da R) è importante valutare bene le caratteristiche dell’ambiente di destinazione. Questo dato quantifica il grado di resistenza allo scivolamento della superficie bagnata e più è elevato (ad esempio R11 o R12) più il rischio di scivolare sarà contenuto. Per i locali pubblici sono previsti determinati valori, ma anche per determinati ambienti residenziali (come bagni, lavanderie, balconi, terrazzi e giardini) è importante fare attenzione al grado di resistenza allo scivolamento.
Pavimenti outdoor in ceramica
Quanto ai pavimenti esterni, come quelli di balconi, terrazze e giardini, è fondamentale optare per un gres porcellanato resistente al gelo, alle intemperie e ai raggi UV. Poiché un pavimento esterno è per definizione esposto all’acqua o anche semplicemente all’umidità, il grado di resistenza allo scivolamento è – come detto – un dato importantissimo. Dietro questo valore (che deve essere pari o superiore a R11) c’è una superficie che presenta una ruvidità percepibile al tatto. È questa scabrosità più o meno marcata che limita il rischio di scivolare quando la piastrella è umida o bagnata. Tutto ciò a patto di rispettare le pendenze previste per legge nel caso delle superfici calpestabili esterne, indispensabili per non far ristagnare l’acqua.
Infine, per le pavimentazioni esterne è bene fare una riflessione sullo spessore che potrebbe essere più funzionale al contesto applicativo. L’alternativa allo spessore tradizionale (di solito 9 o 10 mm) è il gres outdoor spesso 20 mm. Lo spessore raddoppiato aumenta notevolmente la resistenza alla flessione della piastrella, ovvero quanto peso può sopportare prima di rompersi. Ciò consente di prendere in considerazione diverse tipologie di installazione aggiuntive rispetto alla posa incollata. Tra queste, la posa su piedini autolivellanti (ad esempio per un terrazzo), la posa a secco su erba o ghiaia e la posa su massetto (sempre a colla) per quelle aree dedicate alla sosta o alla manovra di autoveicoli. In questo caso, lo spessore maggiorato e l’adesione della ceramica al massetto tramite l’uso di un collante idoneo rende la ceramica carrabile.
Rivestimenti in gres
Il rivestimento interno è l’applicazione meno esigente dal punto di vista tecnico e dove è più facile dare libero sfogo alla propria creatività. Tutto il gres porcellanato è impermeabile e quindi adatto per il backsplash di bagno e cucina, per la doccia e per la finitura delle pareti esterne. Per altri tipi di rivestimento esterno (come la posa su cappotto termico o la posa su struttura ventilata) è sempre bene fare riferimento a tecnici specializzati e affidare l’installazione del gres porcellanato a ditte esperte. Per quanto riguarda Italgraniti Group esiste una divisione Engineering dedicata a dare supporto ai professionisti su queste e altre tipologie di applicazione.
Altri aspetti da considerare
Quando siamo alle prese con la scelta del gres porcellanato per la casa o per un’attività commerciale ci sono anche altri fattori da considerare. Ad esempio, il formato, lo spessore e il tipo di superficie:
La scelta del formato dipende sostanzialmente dalle dimensioni dell'ambiente: anche se non è una verità scolpita nella pietra, negli ambienti piccoli è consigliabile utilizzare piastrelle di piccole dimensioni o grandi lastre, così da minimizzare le fughe e creare un effetto di maggiore ampiezza. Niente mezze misure, in sostanza. Tuttavia, va detto che il formato principe dei bagni di piccole dimensioni resta l’intramontabile 30x60 cm. La scelta del formato è legata, dunque, al tipo di effetto estetico che si intende ottenere: grandi formati per un look minimal chic, formati più piccoli (o anche molto piccoli) per impostare stili più creativi, o più classici. Sicuramente più versatili.
Lo spessore è fortemente condizionato dal tipo di posa. Per una posa tradizionale a colla è perfetto lo spessore standard (9 o 10 mm). Per la posa flottante è indispensabile orientarsi su spessori maggiorati (come il 20 mm del gres outdoor) o rinforzare la singola piastrella attraverso l’applicazione di un supporto rigido sulla faccia inferiore.
Anche la finitura superficiale del gres porcellanato va considerata con attenzione perché influenza sia l'estetica che la funzionalità del pavimento o del rivestimento. Ecco le principali superfici tra le quali è possibile scegliere:
- Naturale: la superficie non trattata è solitamente opaca, ideale per qualsiasi ambiente, sia a pavimento che a rivestimento.
- Lucida: dona agli spazi una luminosità preziosa che sembra dilatarli. Tuttavia, è più scivolosa e richiede qualche attenzione in più. Un esempio di questo tipo di finitura è disponibile nella collezione Lux Experience di Italgraniti.
- Rilievo: la superficie simula fedelmente materiali come legno, pietra o cemento, creando un effetto realistico. La tridimensionalità è ovviamente contenuta, appena percepibile al tatto ma sufficiente per evocare (specie al controluce) il materiale di ispirazione.
- Tridimensionale: la superficie della piastrella può presentare una struttura con un rilievo marcato allo scopo di ottenere i più vari effetti estetici. Alcune strutture tridimensionali possono simulare lavorazioni tipiche della pietra, come la rigatura (si veda, a mo’ di esempio, la finitura Line presente nella collezione Origins); altre possono configurare volumi che, una volta colpiti dalla luce, possono dare vita a sagome e motivi eleganti e suggestivi, come accade per i decori Radio e Rilievo 3D della collezione I Travertini.
Come scegliere il pavimento in gres porcellanato
Non abbiamo ancora parlato dell’estetica del gres porcellanato, che a parità di caratteristiche tecniche gioca ovviamente un ruolo cruciale nell’acquisto delle piastrelle. Premesso che a questo delicato criterio di scelta dedicheremo un articolo a parte, diciamo solo, giusto per completare il quadro, che il gres porcellanato è disponibile in un'ampia gamma di colori e di texture, che spaziano dalle superfici monocromatiche (negli intramontabili toni neutri o nelle tinte più dense e più vivaci) ai pattern ispirati ai materiali naturali (pietra, marmo, legno, metallo…), fino ai motivi figurativi più diversi (geometrici, floreali, organici, perfino fotografici).
Tra tutte queste opzioni, la scelta dipende esclusivamente dal gusto personale e dalle caratteristiche stilistiche del contesto (luminosità, arredamento, materiali costitutivi dell’involucro architettonico), coi quali si può giocare per contrasto, per continuità o per affinità. Per puntare su eleganza e raffinatezza sono perfette tonalità neutre come il bianco, il grigio e il beige, e su look come il marmo, la pietra o il legno; per un tocco di personalità, si può osare con colori più audaci o pattern decorativi, e piastrelle effetto metallo o effetto cemento.
Gres porcellanato: come scegliere le piastrelle per l'esterno
In conclusione, torniamo brevemente sulla scelta del gres porcellanato per una pavimentazione esterna. È uno dei contesti più sfidanti, nel quale oltre all'estetica è importante considerare anche le caratteristiche tecniche della ceramica. Abbiamo già citato la resistenza all'usura (PEI) e il coefficiente di attrito dinamico (R), l’ingelività e la resistenza alla flessione.
Vale ora la pena spendere qualche parola sulla resistenza alle macchie. La ruvidità delle piastrelle destinate alle pavimentazioni esterne non dovrebbe comprometterne la facilità di pulizia. Ciò è vero per il gres porcellanato di buona qualità, e ancor più per le piastrelle tecnologicamente più evolute. Puntando su nuovi materiali, Italgraniti Group è arrivata a mettere a punto un’innovativa superficie – chiamata StrideUp® – con standard prestazionali e qualitativi che ampliano le possibilità di applicazione del gres porcellanato. StrideUp® garantisce un elevato coefficiente di attrito dinamico, ideale per pavimentare zone a elevato calpestio e con particolari esigenze antiscivolo, come hôtellerie, spa, edifici pubblici, hospitality. Nonostante ciò, resta una superficie morbida al tatto e, quindi, facile da pulire e da igienizzare; e che, in più, rappresenta una soluzione interessante per mantenere un forte legame estetico tra ambienti interni e spazi esterni, una continuità visiva che valorizza il progetto architettonico e il contesto abitativo.